A poche ore dalla conferenza stampa indetta dall’Asti Pride per le ore 18 di oggi, si registra una ennesima presa di posizione sul tema che sta facendo maggiormente dibattere la politica locale in questo afoso inizio di luglio. Ovvero l’assegnazione dell’incarico di valorizzazione e recupero del sottopasso pedonale che collega piazza Marconi e la prospiciente via Cavour, “conteso” tra il già citato Asti Pride e l’associazione di destra “Sole che sorgi”
In un’interrogazione al sindaco, firmata da tutti i componenti dell’opposizione, i consiglieri prendono spunto da un’affermazione del vicesindaco Marcello Coppo (“Avrei scelto subito il progetto di quelli che coloreranno il sottopassaggio con la Bandiera Italiana e che hanno una concezione di Dio, patria e Famiglia ancora come si deve, rispetto agli altri i quali, non rispettando le idee avverse, denotano squadrismo culturale e intolleranza”) per chiedere a Rasero come la visione del suo vice si coniughi con quella del primo cittadino che “in modo laico ha il dovere di tutelare tutti i credo religiosi, le provenienze geografiche e sociali e le famiglie in ogni loro genere come riconosciuto dalla legge italiana”.
Il secondo e ultimo punto del documento, verte su come il sindaco Rasero interpreta il ‘come si deve’ “nei confronti degli aspetti religioni, di nazionalità e di formazione familiare, che caratterizzano anche la società astigiana”.