Lunedì alle 18 saranno ufficializzati i dettagli, quello che è certo che nella settimana che ricorda il primo Asti Pride e i moti di Stonewall, un polemica disturba gli eventi organizzati da Asti Pride e l'accordo di "riqualificazione arcobaleno" del sottopasso della stazione che porta in piazza Marconi.
Con un video su facebook, martedì, erano stati presentati gli eventi del "Pride Week" di Asti, primo dei quali l'inaugurazione del "Sottopasso Raimbow", tra via Cavour e piazza Marconi che avrebbe dovuto avere i colori dell'arcobaleno, in linea con altre città del mondo, per ricordare le tante lotte, i moti di Stonewall e le discriminazioni subite dalla comunità LGBTQI.
La presidente dell'Asti Pride Vittoria Briccarello e il vice Patrizio Onori avevano spiegato gli eventi dal 6 all'11 luglio, registrandoli e, poche ore dopo, una notizia ha sparigliato le carte in tavola.
"A inizio giugno - ci spiega Patrizio Onori, avevamo pensato a come ricordare il primo Pride astigiano del 6 luglio 2019 e a come celebrare il momento del Pride come fa tutta Italia".
Il Pride, quest'anno, avrebbe dovuto tenersi ad Alba, ma le disposizioni anti Covid, naturalmente non ne hanno permesso la realizzazione.
IL PROGETTO PER RIQUALIFICARE IL SOTTOPASSO
"L'dea - continua Onori - è stata quella di provare a chiedere al Comune di riqualificare il sottopasso che porta alla stazione, recuperare e pulire le pareti e ridipingere da una parte i colori dell'arcobaleno, e dall'altra un'opera di Matteo Bisaccia che ricordasse la parata dello scorso anno. Creare insomma un piccolo monumentino come capita nelle altre città".
L'associazione ne parla quindi con l'assessore Loretta Bologna che, apprezzando la proposta, si è resa disponibile a parlarne con il sindaco. Il 9 giugno viene fatta la proposta, il 24, l'associazione chiede notizie, mostrando anche su richiesta, l'opera di Bisaccia.
"Il 30 giugno arriva la lettera firmata dal sindaco Rasero che ci spiega che il progetto di recupero era meritevole di essere accolto ma avrebbe dovuto essere diviso con un'altra associazione, 'Sole che sorgi' che avrebbe disegnato la bandiera italiana. Siamo rimasti basiti, perché avevamo fatto una proposta, ma ci siamo attivati per conoscere l'associazione culturale con la quale dividere il lavoro".
UNA PROVOCAZIONE?
È a quel punto che Asti Pride, comprende quella che a detta di Onori è una "provocazione, perché da quello che scopriamo su facebook, 'Sole che sorgi', ha connotazioni incompatibili con noi".
Sole che sorgi era infatti l'inno che si cantava ai comizi di Giorgio Almirante (leader del MSI) e, da alcuni post sulla pagina dell'associazione, contro immigrazione e Ong e una gita per onorare Benito Mussolini, i responsabili di Asti Pride non trovano ideologie in comune.
L'associazione Sole che Sorgi, presieduta da Franco Chezzi nasce come storico culturale e recentemente ha fatto anche donazioni a favore della Casa di Riposo di Asti.
"Siamo venuti a conoscenza di alcuni retroscena e ne parleremo in conferenza stampa. Questa associazione, da cosa vediamo è troppo distante da noi, non possiamo condividere un progetto, abbiamo scritto al sindaco ritirando la nostra proposta, però vogliamo capire con quale scopo sia nato, in contemporanea al nostro, questo progetto".
LE REAZIONI
Il sindaco Rasero si è dichiarato "Dispiaciuto per la strumentalizzazione che qualcuno sta cercando di fare. Si nega l’evidenza e si cerca di buttare dubbi sul nostro operato che è stato esemplare fino ad oggi nella lotta contro ogni forma di discriminazione .
Interpellato anche il vicesindaco Marcello Coppo risponde che non c'è nessuna incomprensione. "Due associazioni hanno presentato un progetto e il sindaco ha pensato di darne metà a testa. Asti Pride non vuole dividere con Sole che Sorgi. Personalmente ne avrei fatto uno solo e cioè quello che ricorda l'Italia, ma non c'entra la mia ideologia politica, certo più vicina a Sole che Sorgi. Posso avere una mia opinione?".
Franco Chezzi presidente di Sole che Sorgi, associazione costituitasi solo a inizio anno spiega:"Ho saputo di questa presa di posizione, noi avremmo diviso volentieri l'opera con loro, il decoro urbano ci sta molto a cuore. Non sapevamo ci fossero altre proposte, abbiamo poi ricevuto la lettera del sindaco che ci diceva che avremmo dovuto dividerla con Asti Pride. La gita che ha scandalizzato l'associazione è una semplice possibilità che hanno tutti". (il post in questione è comunque stato rimosso).
Lunedì alle 18 quindi con la conferenza stampa, che si terrà proprio nei pressi del sottopasso, si avranno tutti i chiarimenti anche perché il sindaco Rasero parteciperà.
L'associazione Sole che Sorgi, si ritroverà questa sera per parlare della vicenda.
GLI EVENTI DEL PRIDE
Lunedì 6 alle 21.30, al Michelerio, nell'ambito di Cinema Cinema sarà proiettato il film "Girl" di Lukas Dhont.
Sabato 11 luglio, alle 17.30 nel cortile del Diavolo Rossi ci sarà l'incontro con Simone Alliva, giornalista dell'Espresso che racconterà il suo “Caccia all’omo – Viaggio nel paese dell’omofobia” (Fandango Libri).