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Attualità | 20 giugno 2020, 10:43

Settembre Astigiano: definitivamente annullato il Festival delle Sagre 2020

Il presidente Goria: “Oltre a non poter garantire la sicurezza necessaria, la manifestazione ha senso solo se si può organizzare il ‘villaggio contadino’ in piazza. Sulla Douja, invece, presenteremo un progetto mercoledì”

A pochi giorni dall’incontro in Provincia con il presidente del Piemonte Alberto Cirio (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), viene ufficialmente meno uno degli appuntamenti cardine del Settembre Astigiano: il Festival delle Sagre 2020 non si svolgerà.

La decisione – ufficializzata alle pro loco con una comunicazione inviata nella tarda serata di ieri dalla Camera di Commercio, organizzatrice dell’evento – è stata adottata poiché l’Ente ritiene non vi siano le condizioni necessarie per garantire un sereno svolgimento dell’evento. Considerazioni che il presidente dell’Ente Camerale, Erminio Renato Goria, ci ha esplicitato meglio nel corso di una conversazione telefonica.

“Voglio sottolineare – ha premesso – che nel corso dell’incontro con il presidente Cirio si è discusso in particolare della Douja d’Or: il Festival delle Sagre non è stato oggetto di quella riunione. Per quanto riguarda la Douja abbiamo fatto un consiglio della Camera di Commercio e stiamo predisponendo un progetto che presenteremo nel corso di un nuovo incontro in programma mercoledì”.

“Venendo invece alle Sagre – ha aggiunto –, ho comunque voluto fare un’ulteriore giunta e Consiglio per confrontarci con i nostri partner storici, che sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e il Comune di Asti. Al termine del confronto, abbiamo deciso di rinviare la manifestazione ritenendo che farlo in maniera diversa dal solito non abbia senso. Altre modalità sono sempre a rischio perché la quantità di persone e gli assembramenti enormi che possono derivare dal Festival delle Sagre non consentono di garantire la necessaria sicurezza”.

“Ieri sera, sul tardi – ci ha spiegato – è stata anche inviata una comunicazione alle Pro loco, nella quale è spiegato che l’annullamento è dovuto sia alle ragioni che le ho appena detto e sia per garantire la sicurezza delle stesse persone che lavorano nelle cucine delle ‘casette’ che, essendo piuttosto piccole, inevitabilmente comportano il trovarsi non dico appiccicati, ma quasi. Senza naturalmente trascurare la sicurezza delle forze dell’ordine chiamate a vigilare sulla piazza e di quanti lavorano in piazza per la Camera di Commercio”.

“Quindi non si tratta solo di una questione organizzativa – per quanto i tempi sarebbero comunque stati strettissimi, al limite dell’impossibile – ma è legata alla sicurezza e al fatto che, secondo tutti gli attori che hanno sempre lavorato intorno all’evento, questa manifestazione ha senso solo se la si può organizzare come villaggio contadino in piazza Campo del Palio, sulla base della logica secondo cui tutti possono girare liberamente decidendo quali piatti assaggiare”.

Per noi le Sagre astigiane sono quelle, non sono altre cose ha concluso Goria –. Per cui, siccome il detentore del marchio dell’iniziativa è la Camera di Commercio, rimarco che per noi e i nostri partner il Festival delle Sagre è in piazza del Palio con il villaggio contadino: è una formula che non cambieremo. Naturalmente ho sentito anche il presidente dell’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia, ndr.), dottoressa Braghero, e anche lei è concorde su questa linea”.

Gabriele Massaro

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