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In Breve

| 14 maggio 2020, 16:35

Fase 2, l'appello di estetica e parrucchieri: "Non fateci ripartire oltre il 25 maggio"

Sciarrino e Percelsi (Cna): "Non possiamo attendere oltre. Le strutture sono sanificati e i clienti già ci cercano per fissare appuntamenti"

Fase 2, l'appello di estetica e parrucchieri: "Non fateci ripartire oltre il 25 maggio"

Il settore piemontese del benessere è pronto a riaprire e alla vigilia della ripresa, arriva un appello da parte delle rappresentanze di Cna: “Non fateci andare oltre il 25 maggio. Siamo già pronti, i protocolli garantiscono sicurezza per titolari, clienti e dipendenti, ma le nuove procedure allungheranno i tempi e ci consentiranno di svolgere solo metà del lavoro precedente”.  

Non possiamo attendere oltre - spiegano Giuseppe Sciarrino presidente regionale della CNA per il settore acconciatura e Monica Percelsi per l’estetica -: le strutture sono state sanificate e i clienti ci stanno dando fiducia chiedendo appuntamenti. Con le nuove regole, però, rischiamo di allungare eccessivamente i tempi di attesa per le nuove richieste”.

Il 25 maggio per noi è una data limite - ribadiscono -: siamo molto attrezzati per il lavoro in sicurezza e non ci sono motivi, anche alla luce dei nuovi protocolli, di attendere oltre”.

Ma se le linee guida individuate dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità per il contenimento del rischio di contagio nei saloni di acconciatura e nei centri estetici non rappresentano un ostacolo alla riapertura, il problema è l’impatto sull’organizzazione e sui tempi di attesa per i clienti e di lavoro per titolari e dipendenti.

L’adozione delle misure indicate potrebbe comportare un aggravio dei costi per gli operatori mentre la necessità di rispettare le disposizioni in materia di distanziamento richiederà una maggiore flessibilità organizzativa - spiegano da Cna Benessere e Sanità -. Gli orari di apertura e di lavoro dovranno consentire il recupero di una normale capacità di accoglienza giornaliera”.

Penso che questo potrebbe portare dei cambiamenti anche in senso collaborativo per il settore degli acconciatori, cercando di aggregare realtà più piccole per riorganizzarsi in spazi più ampi e conseguentemente costosi”, ha aggiunto Sciarrino.

E da qui nasce l'appello agli enti locali: "In questa fase saranno molto importanti, pertanto, da un lato la collaborazione delle amministrazioni municipali che dovranno concedere una maggiore libertà di orario, dall’altro una più ampia disponibilità da parte di dipendenti e collaboratori delle imprese a orari di lavoro diversificati su un arco temporale più ampio e sulla base delle esigenze organizzative delle imprese".

M.Sci

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