Il Partito Democratico di Asti, dopo l'operazione Game Over, interviene con una nota, che pubblichiamo, sull'arresto di un ex candidato al consiglio comunale astigiano.
Mentre è ancora in corso il processo “Barbarossa” sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nell’Astigiano, un'altra inchiesta della magistratura ha portato alla luce un presunto giro di usura.
Asti non è dunque immune alle infiltrazioni della criminalità (anche di quella organizzata). Leggiamo dai giornali che l’indagine della Procura di Asti ha portato al’arresto di un candidato della lista civica"Giovani Astigiani, lista che ha appoggiato Maurizio Rasero alle ultime elezioni contribuendo ad eleggerlo sindaco.
Spetterà alla magistratura valutare le responsabilità individuali, ma questa vicenda dimostra comunque con quanta facilità gli interessi criminali possano infiltrare le istituzioni democratiche.
Questo episodio richiama tutte le forze politiche, comprese le liste civiche, alla responsabilità della scelta dei candidati. Sulla legalità non bisogna mai abbassare la guardia: ecco perché ci stupì la scelta di fine 2019 del sindaco e della Giunta comunale di uscire dalla rete di Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie.
Fu una scelta maldestra, ritirata grazie all’intervento del Partito democratico. Oggi è più che mai necessario, da parte di tutte le istituzioni democratiche, un impegno straordinario contro la criminalità organizzata, che attraverso usura e riciclaggio può approfittare dell’emergenza sanitaria ed economica per arricchirsi.
Proponiamo dunque che il Comune di Asti, in accordo con la Prefettura e le associazioni del territorio, si faccia promotore dell’istituzione di uno sportello anti-usura e del rilancio di tutte le attività di contrasto e prevenzione dell’usura già normate dalla Legge 7 marzo 1996, e dal D.P.R. 16 agosto 1999, n. 455.
Partito Democratico Circolo di Asti