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In Breve

| 25 aprile 2020, 07:00

La Clinica San Giuseppe individuata come prima struttura per dimettere i pazienti Covid

In questi giorni l'urologia del Cardinal Massaia è diventata un CAVS Covid. L'Unità di Crisi ha disposto una commissione di vigilanza per trovare strutture idonee

La Clinica San Giuseppe individuata come prima struttura per dimettere i pazienti Covid

L'ospedale di Asti ha bisogno di una struttura che accolga i dimessi Covid e finalmente, dopo le sollecitazioni arrivate anche nei giorni scorsi anche dalla capogruppo del PD, Maria Ferlisi, (QUI L'ARTICOLO), è arrivato il momento.

"Ad Asti quante sono le persone messe in quarantena nelle proprie abitazioni visto che non ci sono strutture, quando dopo la stabilizzazione in ospedale  devono ancora stare in isolamento?" si chiedeva la consigliera.

DA DIMETTERE TRA I 5 E I DIECI PAZIENTI AL GIORNO

L'ospedale di Asti, in realtà dovrebbe dimettere da 5 a 10 pazienti in via di guarigione dal coronavirus al giorno ma, ha spiegato il commissario Asl Giovanni Messori Ioli, "non possiamo lasciarli andare in nessun'altra struttura perché non ce ne sono disponibili".

Ieri qualche paziente dimesso è stato inviato alle Ogr di Torino.

In questo modo nell'ospedale astigiano continuano a crescere i numeri dei letti e dei reparti dedicati a pazienti coronavirus. Anche il reparto di urologia in questi giorni è diventato spazio Covid, una sorta di continuità a valenza sanitaria (CAVS) che segue pazienti a media e bassa assistenza

"Abbiamo implementato gli spazi - spiega Messori, fino a un massimo di 204 pazienti ospitabili dei quali 20 di rianimazione".

LA COMMISSIONE DI VIGILANZA VALUTERA' STRUTTURE IDONEE

L'Unità di Crisi ha disposto una commissione di vigilanza presieduta dal dottor Alberto Grosso, per valutare le strutture idonee e una di queste è stata individuata nella Clinica San Giuseppe di via De Gasperi aperta a metà marzo dal Faro come Rsa.

Direttore sanitario della struttura è Claudio Lucia, presidente dell'Ordine dei Medici che spiega: "Alcuni positivi della cooperativa il Faro erano già stati portati nella palazzina della clinica che ha l'entrata da via al Castello. L'ospedale in questo momento ha necessità di dimettere dei Covid positivi che non hanno grossi problemi. Avevamo già studiato i percorsi per il personale e i percorsi per il cibo. È una parte totalmente autonoma, il personale entra da quella parte ha una struttura dove cambiarsi e indossare gli appositi DPI. Di qualunque cosa ci fosse bisogno, non devono uscire; c'è un ascensore dedicato e anche l'ambulanza, quando arriva ha il suo percorso unico".

POSSONO ESSERE ACCOLTI 30/40 PAZIENTI

La zona ha quindi un percorso"sporco" e uno "pulito", la commissione di vigilanza, intervenuta mercoledì ha trovato tutto a posto, validato anche dell'Unità di crisi. Inizialmente verranno accolti 30/40 pazienti.

"Ho parlato con il commissario - spiega Lucia - e già lunedì o martedì ci saranno i primi trasferimenti. L'ospedale dovrà tornare alla sua operatività ordinaria".

Betty Martinelli

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