Non è cosa semplice recensire e parlare della figura di Lorenzo Mondo.
Nato a Torino nel 1931, Lorenzo Mondo, è stato allievo di Giovanni Getto, con cui si laureò grazie ad una tesi su Cesare Pavese. Proprio scrittori come Pavese, insieme a Fenoglio e molti altri, sono stati oggetto di riflessione e analisi da parte di Mondo. Apprezzato critico letterario e giornalista è emerso come frequente collaboratore de La Stampa (anche vicedirettore di Tuttolibri) di cui è stato a lungo responsabile delle pagine culturali.
La letteratura italiana dedicata alla Resistenza è quella che maggiormente lo ha appassionato, sino a portarlo alla scrittura di alcune opere. Sono suoi i romanzi "I padri delle colline" (1988) e "Il passo dell'unicorno" (1991).
Il suo ultimo romanzo, edito da Sellerio Editore, è “Felici di crescere”. Proprio nei luoghi di Fenoglio e Pavese, Mondo, costruisce un romanzo diretto, chiaro e senza retorica. La storia è quella di Guido, giovane ragazzo torinese, che fugge dal collegio per raggiungere la madre.
In breve la sinossi: ”Tempo di guerra. Dopo la fuga dal collegio che lo ospitava, Guido, ragazzo di Torino, deve raggiungere la madre nel paesino dove è sfollata. Già lungo la strada, respira un clima di avventura e di libertà. Ma è nella nuova comunità che lo accoglie con naturalezza, che gli sembrerà di conoscere una nuova vita, quasi plasmata sulla sua misura spirituale. «Qui gli tocca crescere e maturare, tra queste colline che scopre misteriosamente materne». Mentre vive una fresca storia d’amore tra adolescenti, diventa testimone partecipe delle spietate rappresaglie nazifasciste e della guerriglia partigiana. I luoghi e le atmosfere, sicuramente autobiografiche, in cui Lorenzo Mondo soavemente conduce il lettore, sono quelli di Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, dei quali è cultore e studioso.”
Leggendo il romanzo spesso mi è tornato in mente un altro libro che mi ha colpito nel profondo: “I giorni del mondo” di Guido Artom. Anche quello è un romanzo di formazione. Anche nel romanzo di Artom, il protagonista, Raffaele, filtra la realtà dei fatti e della Storia grazie agli incontri fatti col cugino Zaccaria, Isacco, Alberto e Dolcina. In “Felici di crescere”, anche Guido incontra innumerevoli personaggi che rendono la lettura delle sue vicende avvincente: Zia Elvira, il sagrestano, il meccanico, ma, soprattutto, Denis e Chiara, ragazza con la quale avrà una storia d’amore.
“L’inverno declinava nell’uggia di una attesa troppo prolungata, quasi sfinita: di una primavera che desse frutti di pace e di libertà. Guido e Chiara non si nascondevano ormai il loro reciproco affetto che per pudore non osavano chiamare per nome. Senza negarsi abbracci, e baci, con qualche fremito in più, con meno cauti abbandoni. Lei covava e alimentava un suo pensiero segreto. Nato nel corso della loro salita all’accampamento dei partigiani".
Nei due romanzi a confronto, seppur siano diverse le epoche storiche, molti sono i temi ricorrenti. In uno il confino, le vicende del ghetto ebraico e la voglia di tornare a casa. Nell’altro, la guerra, la storia partigiana e, di nuovo, la voglia di tornare a casa. Un piccolo volume di 160 pagine che racchiude tutta l'essenza della formazione di Mondo e dei temi a lui cari.
L’immagine in copertina è Ragazzi seduti di Pina Calì, pittrice siciliana fra le più importanti del Novecento.
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: Il divano
Anno edizione: 2020
Pagine: 160 p., Brossura