Cultura e tempo libero - 22 marzo 2020, 19:00

Una lettura al giorno, fino al 3 aprile, per ‘spendere bene’ le ore passate a casa

Oggi il "Decamerock" del giornalista astigiano Massimo Cotto

Ah no. È qua che devo spegnere. Vedete? Sono un po' scemo."Si conclude così, in modo ironico e anche un po' impacciato, la diretta streaming facebook di Massimo Cotto.

È iniziato oggi alle 17.00 il ciclo "Passepartout chez toi: gli scrittori a casa tua", iniziativa della Biblioteca Faletti per portare gli autori direttamente a casa degli astigiani e non solo. Ad inaugurare l'iniziativa è l'astigiano Massimo Cotto, voce di punta della radio nazionale (conduce ogni mattina Rock and talk su Virgin Radio) e vera rockstar della carta stampata per ciò che concerne l'universo musicale. Ha presentato il suo ultimo libro, Decamerock, edito da Marsilio Editore per la collana Cartabianca. È questo il decimo consiglio letterario per questi giorni passati forzatamente a casa: un concentrato di storie maledette che attinge alla tradizione rock ma anche a quella teatrale, artistica e sportiva.

Cotto nel suo intervento, efficace e sentito, cita Joy Division e Nick Drake, il cantore della malinconia, di cui va alla ricerca come in preda ad un processo omeopatico e poco importa se, rispetto ad altri artisti, ha venduto pochissime copie. D'altra parte anche il mitologico album "The Velvet Undergrond And Nico" vendette solo poche centinaia di copie alla sua uscita.

Cotto a pagina 78 del suo libro: "Lui è Nick Drake, autore di musiche di disarmante bellezza, malinconiche e devastanti perchè devastate. La sua tecnica chitarristica è scarna ma decisamente insolita, le atmosfere asciutte e sobrie e non concedono mai ricami inutili, la voce è piena di sfumature e spleen, le composizioni sembrano sempre sul punto di spezzarsi. Tre soli album, belli come le gocce di rugiada. Vendite, zero. Nonostante l'impegno, l'aiuto e l'amicizia di Joe Boyd, produttore e discografico illuminato che, alla fine, anche quando le vendite si misurano in centinaia di copie, dice ai suoi tecnici: Qualsiasi cosa voglia registrare Nick Drake, in qualsiasi momento arrivi in studio, accendete le macchine". E sì, perchè come sottolinea Cotto in un passaggio della diretta "Ognuno ha il proprio eroe nella vita".

Fra gli eroi di Massimo Cotto c'è anche Ayrton Senna, a cui dedica un lungo segmento della diretta, leggendo le pagine del suo libro relative al campione brasiliano. Cotto non nasconde qualche momento di commozione durante la lettura del capitolo tre del suo libro, corrispondente alla terza notte. Il Decamerock, come facilmente intuibile, attinge infatti alla letteratura del Trecento per tratteggiare le storie maledette contenute nel suo libro. Sono le dieci nottate del Decamerone di Boccaccio il punto di partenza per raccontare gli aneddotti delle rockstar. Non tutti sono rockstar per aver fatto musica nè, tantomeno, per aver venduto milioni di copie. Cotto fra le tre rockstar che non hanno attinto a mani basse ai canoni del rock, cita alcune figure, per lui, di riferimento. Fra queste c'è Paganini, la prima grande rockstar. Leggenda vuole che avesse venduto l'anima al diavolo. "Paganini è stato la prima grande rockstar. Alto, scheletrico, sempre vestito di nero, pallido come la morte, capelli scuri e lunghi, occhi magnetici e ardenti, ribelle, insofferente, folle. Fu definito satanista, mago, brigante, avventuriero, assassino, negromante, fedele servitore del Diavolo. E quando saliva sul palco tutto si amplificava". Paganini ha anche inventato le groupies. Le ragazze lo inseguivano in albergo, rincorrevano la sua carrozza. Avrebbero fatto tutto per lui.

Seconda rockstar "off topic" rispetto il mondo del rock è Isadora Duncan, ballerina americana che impresse nuova bellezza alla velocità della danza. Angela Isadora Duncan (San Francisco,1877 – Nizza,1927) è stata una danzatrice statunitense, vera icona del palcoscenico e considerata una tra le più significative precorritrici della cosiddetta danza moderna. Morì tragicamente il 14 settembre 1927, a Nizza, strangolata dalla lunga sciarpa che indossava che si impigliò fatalmente nei raggi della ruota posteriore della Bugatti che stava guidando. È incisivo Cotto nel raccontare la drammaticità dell'episodio e, mentre parla, mi torna in mente un'altra icona del Novecento: Tamara de Lempicka che, caso vuole, è mondialmente riconosciuta per il suo celebre Autoritratto sulla Bugatti verde.

Poche opere come Autoritratto sulla Bugatti verde del 1929 ben rappresentano la pittrice polacca e l’epoca in cui visse il suo successo. Nel pieno della liberazione femminile dal potere totalitario maschile, fu celebrata da Filippo Tommaso Marinetti e dalla successiva estetica futurista. Juliette Bruno-Ruby scrisse che l’auto è “il simbolo della liberazione della donna, che ha fatto, per rompere le sue catene, molto più di tutte le campagne femministe e le bombe delle suffragette. Dal giorno in cui ha preso in mano il volante, Eva è diventata uguale ad Adamo”. Peccato però che proprio quelle ruote non siano state per Isadora simbolo di liberazione, ma oggetto di morte. D'altra parte il Decamerock narra storie maledette, di amori, ribellioni e oscure pagine della storia del rock.

Terza e ultima figura di riferimento per Massimo Cotto è il pilota Ayrton Senna. È innegabile l'amore assoluto che lo scrittore astigiano prova per lui. Ne sono prova le parole scandite a ritmo sincopato e al contempo nostalgico di Cotto nelle quattro pagine forse più intense del suo libro. Invito i lettori a fermarsi sulle pagine 108,112 del Decamerock e a prendere ossigeno. Ne avrete bisogno perchè vi mancherà il fiato. Lo stesso fiato manco probabilmente anche a Lucio Dalla quando scrisse la canzone Ayrton.

"A lui, Lucio Dalla ha dedicato una canzone bellissima, scritta da Paolo Montevecchi. è una canzone dove affiora una tesi assurdamente e meravigliosamente romantica, che Senna abbia scelto in modo deliberato il suo destino"

Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota

e corro veloce per la mia strada

anche se non è più la stessa strada

anche se non è più la stessa cosa

[....]

E ho deciso una notte di maggio

in una terra di sognatori

ho deciso che toccava forse a me

e ho capito che Dio mi aveva dato

il potere di far tornare indietro il mondo

rimbalzando nella curva insieme a me

mi ha detto "chiudi gli occhi e riposa"

e io ho chiuso gli occhi.

Massimo Cotto quasi si autosuggestiona leggendo le pagine del suo libro, narrando di quei cantori maledetti del rock che lo accompagnano da tutta la vita e che gli danno stimolo per scrivere, raccontare, leggere, scrivere a ancora scrivere. Ho scritto questo libro perché io non posso non scrivere” commenta lapidario alla fine della diretta. E noi non possiamo non leggerti!

Decamerock, edito da Marsilio Editore, vi aspetta in tutte le librerie e nei principali siti di e-commerce.

Editore: Marsilio 

Collana: Cartabianca

Anno edizione: 2020

Paride Candelaresi