Attualità - 27 novembre 2019, 07:00

Oggi i sindacati di Msa e Htm incontrano il prefetto di Asti, Alfonso Terribile

Presidio dei lavoratori sotto la Prefettura."Siamo in fase di stallo da settimane", la denuncia di Mamadou Seck, Segretario provinciale Fiom Cgil

Questa mattina i sindacati di Msa e Htm di Asti incontreranno il prefetto di Asti Alfonso Terribile, dopo una mobilitazione dei lavoratori sotto la Prefettura.

Il futuro della Msa e della Htm della zona industriale di corso Alessandria ad Asti, infatti, è incerto. La Fiom e la Filctem della Cgil provinciale denunciano incertezze, sia sulla proroga del concordato preventivo, sia sulle prospettive industriali e occupazionali delle due ditte che producono ammortizzatori per veicoli e che sono in crisi da maggio 2018.

"Siamo in una fase di stallo da settimane", aveva spiegato in una conferenza stampa il segretario provinciale Fiom Cgil di Asti, Mamadou Seck. L'assemblea dei soci non ha ancora deliberato l'approvazione dei contratti negoziati, rinviandone più volte la decisione, ha ricordato il sindacalista. Eppure c'è una ditta interessata all'acquisizione del ramo d'azienda in crisi. Solo non è stato divulgato ancora di quale società possa trattarsi.

La crisi delle due fabbriche, che contano in totale 49 lavoratori tra operai e impiegati, tocca anche cinque dipendenti della Msa di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta.

"Vogliamo sapere - aggiunge Fabrizio Parise della Filctem Cgil di Asti - cosa sta accadendo". L'azienda sembra non voler prendere decisioni.

L'arresto di Montante

Tutto era iniziato oltre un anno e mezzo fa con l'arresto di Antonello Montante, proprietario della società ed ex dirigente di Confindustria, accusato di aver creato una rete corruttiva di spionaggio per ottenere informazioni riservate. Poi, per le due aziende astigiane arrivò il commissariamento.

"Dichiareremo lo stato di agitazione a oltranza fino alla definitiva e positiva risoluzione della vicenda" sostengono Seck e Parise. "Chiediamo risposte e una soluzione" e la minaccia di scioperi e mobilitazioni di piazza si avvicina, perché le prospettive per il futuro appaiono tutt'altro che positive. Eppure alla Msa, con i debiti congelati, i 41 dipendenti continuano a lavorare. Ci sono le commesse e gli stipendi sono tornati regolari da marzo scorso. Restano alcune mensilità arretrate, parte della tredicesima e i contributi.

"Chiediamo un piano industriale chiaro, trasparente e serio" aggiunge Seck. Alla Htm, invece, la situazione è più precaria. Gli otto lavoratori sono stati messi in ferie, perché è stata interrotta la fornitura dell'energia elettrica. Un segnale che non lascia ben sperare

Redazione