Politica - 09 maggio 2019, 15:16

Cirio: faremo ripartire il Piemonte con maggior autonomia e investendo meglio i fondi europei [FOTOGALLERY]

Il candidato presidente di centrodestra, ad Asti per la presentazione dei candidati locali: “Basta con il ‘torinocentrismo’, valorizzeremo lo straordinario patrimonio delle province”

Il candidato presidente Alberto Cirio attorniato dai candidati consiglieri di centrodestra

Una Regione che non più soltanto ‘torinocentrica’ ma che guardi all’importante risorsa delle province che la compongono perché, come ha affermato con un pizzico d’ironia il candidato presidente Alberto Cirio “Il Piemonte non finisce a Moncalieri o, quelli che vanno più lontano, a Carmagnola”.

La valorizzazione di province e comuni – da lui definiti “un patrimonio straordinario”è uno dei cardini su cui verte la campagna per le Regionali del candidato di centrodestra, già vicesindaco di Alba (CN), assessore regionale al Turismo e eurodeputato in quota Forza Italia. L’altra, rimarcata più volte nel corso della conferenza stampa astigiana di presentazione dei candidati consiglieri delle liste che lo sostengono, è la volontà di “cambiare velocità” alla regione. Semplificando il più possibile le norme burocratiche per consentire all’Ente di muoversi sinergicamente con i suoi imprenditori “velocissimi e pronti a confrontarsi con il mondo, ma zavorrati da una regione che cresce pochissimo”, secondo il candidato presidente.

Che non ritiene la decisione di candidarsi alla guida della Regione, dopo aver maturato esperienza europea, un passo indietro poiché “Sono convinto che le cose vadano affrontate quando ci si sente preparati. Io mi ritengo pronto per guidare il Piemonte dopo 10 anni da vicesindaco, 5 da assessore regionale e altrettanto a Bruxelles”.

“Immaginiamo un Piemonte ad altra velocità – ha affermato – senza per questo dover mettere le mani nelle tasche dei cittadini, poiché siamo convinti che le risorse si possano trovare lavorando sull’autonomia, fronte sul quale l’attuale Amministrazione si è mossa tardivamente, e sull’utilizzo dei fondi europei”.

“Il segreto per governare bene il territorio – ha aggiunto – è avere i fondi per poterlo fare. Vogliamo una regione che cresce nel suo insieme, senza tener conto delle dimensioni territoriali o del numero di abitanti: non è su questi aspetti che si valuta l’importanza di un territorio. Ad esempio, per quanto concerne la viabilità, noi vogliamo grandi opere come la TAV e il completamento dell’Asti-Cuneo, che sarà di fondamentale importanza anche per il rilancio del progetto della tangenziale di Asti, ma nel contempo vogliamo un piano di messa in sicurezza per le strade, oggi dissestate, su cui viaggiano quotidianamente i nostri figli e il commercio della regione”.

Cirio si è altresì detto felice di essere ad Asti perché “Qui mi sento un po’ a casa. Dopo il riconoscimento Unesco, il nuovo corso dei nostri territori (con riferimento all’accorpamento tra le Atl di Alba e Asti, ndr.) sta dando ottimi frutti e oggi ci possiamo presentare al mondo come un’unica importante realtà, pur nel rispetto e nella valorizzazione delle rispettive peculiarità. Questo è un territorio omogeneo, con enormi potenzialità non ancora del tutto sfruttate”.

E per l’appunto sul territorio hanno posto l’accento, nel corso di brevi interventi, tutti i candidati locali della coalizione di centro-destra, intervenuti prima del candidato presidente.

Per Fabio Carosso (Sindaco di Coazzolo e candidato della Lega): “La nostra provincia è stata dimenticata per quanto concerne strutture e infrastrutture, in particolare ospedale Valle Belbo. Dimenticata anche nell’agricoltura, dobbiamo portare in Regione le istanze dei nostri contadini. E’ tempo di osare, con entusiasmo, per far crescere questa provincia”.

Paolo Lanfranco (Sindaco di Valfenera e candidato della Lega): “Il nostro partito ha deciso di candidare due sindaci a riconoscimenti della passione e dell’impegno che abbiamo sempre profuso in questi anni. Il Monferrato astigiano ha grandi potenzialità che devono venir colte. Gli astigiani finora sono stati trattati con meno dignità rispetto altri territori, una situazione che deve cambiare. Così come, su Asti, va affrontato il problema degli immobili dismessi. Abbiamo 5 anni per prendere decisioni e dare svola una svolta salutare per la provincia”.

Marco Gabusi (Sindaco di Canelli e candidato di Forza Italia): “Asti in questi anni non ha ottenuto quanto meritava su troppi fronti: sanità, ferrovie… ora servono decisioni trasparenti. Prendiamo ad esempio l’ospedale della Valle Belbo, che si sta trasformando in una casa di riposo da 43 milioni di euro. Ce lo avessero detto dieci anni fa, avremmo almeno chiesto ci collegassero in modo veloce all’ospedale di Asti. Senza contare che Asti è stata bistrattata anche sui trasporti sanitari d’urgenza”

Francesca Varca (Consigliera comunale di Asti e candidata di Forza Italia): "Ho pensato di trasferire in Regione l’eesperienza maturata dal 2017 come consigliera comunale. Tutti conosciamo i problemi di questa città, compreso quello relativo i collegamenti. Mi piace confrontarmi con i problemi importanti, da risolvere immediatamente. E’ una sfida estremamente stimolante”.

Marcello Coppo (Vicesindaco di Asti e candidato di Fratelli d’Italia): "Spesso la Regione scorda le esigenze dei Comuni più piccoli. Anche quando, come nel caso di Asti, superano i 70.000 abitanti. Serve maggior attenzione all’autonomia locale, ragioniamo anche in merito al sistema urbanistico piemontese: servono zone più votate al turismo e altre ad insediamenti produttivi. Sono convinto che il denaro investito in manifestazioni di parte, come il Pride, sia sprecato. Quei soldi vanno investiti per lavoro, impresa e famiglia. Senza dimenticare l’attenzione al mondo dei contributi europei per lo sviluppo del territorio.”

Roberto Mussano (Sindaco di Villa San Secondo e candidato di Fratelli d’Italia): “Voglio portare in Regione le problematiche care a tutti i 118 Comuni che compongono la nostra provincia. Io, da sindaco, fin dal primo giorno non ho mai preso un emonumento perché sono convinto che la politica sia dare, non avere”.

Francesca Capellino (Sindaco di Buttigliera d'Asti e candidata Sì Tav Sì lavoro per il Piemonte nel cuore): "Buttigliera ha 2.600 abitanti, è un medio Comune e la mia volontà è proprio di dar voce alle piccole grandi realtà del Piemonte che sono state per troppo tempo dimenticate. Per quanto concerne la sanità noi ruotiamo sul torinese, ma il sistema comunque non funzionerebbe senza il fondamentale apporto del mondo del volontariato”.

Simona Bordese (candidata UDC): “La scelta di incentrare le candidature su piccole realtà è molto efficace. Io lavoro a Torino, per FCA Bank, ma sono originaria di San Damiano e pertanto posso affermare che siamo stufi di venir sempre dimenticati da tutti. La giunta uscente si è concentrata solo su Torino, ma il Piemonte è un insieme di molte più realtà”.

Fabio Carosso

Paolo Lanfranco

Marco Gabusi

Francesca Varca

Marcello Coppo

Roberto Mussano

Francesca Capellino

Simona Bordese

Cirio immortalato nel corso del suo intervento

Gabriele Massaro


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